Lunedì 2 ottobre 2018
Nella missione di Google di organizzare le informazioni di tutto il mondo, vogliamo guidare gli utenti Google verso i contenuti di massima qualità, secondo il principio esemplificato nelle nostre linee guida per i valutatori della qualità. Gli editori professionisti forniscono la fetta più grossa dei contenuti di qualità per gli utenti e vogliamo incoraggiare il loro successo.
L'ecosistema è supportato tramite due principali fonti di entrate: annunci e abbonamenti. Questi ultimi richiedono un delicato equilibrio per essere efficaci nella Ricerca. In genere il contenuto dell'abbonamento è nascosto dietro i paywall, in modo che gli utenti che non hanno un abbonamento non abbiano accesso. Dalle nostre valutazioni è emerso che gli utenti che non hanno familiarità con i contenuti di alta qualità protetti da un paywall spesso si rivolgono ad altri siti che offrono contenuti senza richiedere un abbonamento o l'accesso. È difficile accettare di sottoscrivere un abbonamento se non si sa già quanto siano importanti i contenuti e, in effetti, i nostri esperimenti hanno dimostrato che una parte degli utenti evita di utilizzare i siti ad abbonamento. Di conseguenza, è essenziale che i siti forniscano una certa quantità di dati dei loro contenuti per permettere agli utenti di scoprire il loro valore.
Le norme First Click Free (FCF) sia per la ricerca web che per News di Google sono state pensate in modo da risolvere questo problema. Offrono opportunità di promozione e scoperta per gli editori con contenuti in abbonamento, offrendo al contempo agli utenti Google l'opportunità di scoprirli. Nel corso dell'ultimo anno, abbiamo collaborato con gli editori per indagare sugli effetti di FCF sulla soddisfazione degli utenti e sulla sostenibilità dell'ecosistema editoriale. Abbiamo riscontrato che, sebbene sia un modello di accesso ragionevole, i publisher sono in una posizione migliore per determinare la strategia di campionamento più adatta alle loro esigenze. Di conseguenza, stiamo rimuovendo FCF come requisito per la Ricerca e invitiamo gli editori a sperimentare diversi modelli di accesso, purché rimangano conformi alle istruzioni per i webmaster aggiornate. Questo meccanismo è chiamato Modello di accesso flessibile.
Una delle motivazioni originali di FCF è risolvere i problemi legati al cloaking, il cui scopo è mostrare a Googlebot contenuti diversi rispetto a quelli mostrati agli utenti. Gli spammer spesso cercano di ingannare i motori di ricerca mostrando contenuti interessanti al motore di ricerca, ad esempio ricette di cibi salutari, ma poi mostrando agli utenti un'offerta di pillole dimagranti. Questo schema "bait and switch" crea un'esperienza utente negativa, in quanto gli utenti non ricevono i contenuti che si aspettavano. Ai siti con paywall è vivamente consigliato applicare i nuovi dati strutturati alle pagine, perché senza di questi il paywall potrebbe essere interpretato come una forma di cloaking e le pagine vengono quindi rimosse dai risultati di ricerca.
In base alle nostre indagini, abbiamo creato best practice dettagliate per l'implementazione del modello di accesso flessibile. Consigliamo due tipi di modelli di accesso: monitoraggio, che fornisce agli utenti una quota di articoli da consultare, dopo i quali cominceranno ad apparire i paywall, e introduzione, che offre una parte del contenuto di un articolo senza mostrarlo completamente.
Riteniamo che il monitoraggio mensile, anziché giornaliero, offra una maggiore flessibilità e un ambiente più sicuro a fini di test. Per l'utente, l'impatto di una modifica da un valore intero al successivo è meno significativo con un livello di accesso mensile di 10 rispetto, ad esempio, a un livello di accesso giornaliero di 3. Poiché tutti i publisher e i rispettivi segmenti di pubblico sono diversi, non esiste un valore unico per un modello di accesso valido per tutti gli editori. Tuttavia, consigliamo di iniziare fornendo 10 clic al mese agli utenti della Ricerca Google, al fine di garantire una buona esperienza utente ai nuovi potenziali abbonati. Gli editori dovrebbero quindi cercare il compromesso ideale tra scoperta e conversioni più adatto alle loro attività.
Il formato "introduzione" viene generalmente implementato sotto forma di contenuti troncati, ad esempio le prime frasi o 50-100 parole dell'articolo, consentendo agli utenti di avere un'idea del possibile valore dei contenuti. Rispetto a una pagina con contenuti completamente bloccati, "introduzione" offre chiaramente maggiore utilità e più valore aggiunto agli utenti.
Siamo entusiasti di questa modifica perché consente la crescita dell'ecosistema dei contenuti premium, il che alla fine va a vantaggio degli utenti. Ci auguriamo di poter offrire agli utenti contenuti di maggiore qualità.